La compagna di Gianluigi Buffon ha raccontato di come è terminata la sua avventura nel servizio pubblico dopo le elezioni vinte da Meloni.
Ilaria D’Amico ha festeggiato i suoi cinquant’anni e lo ha fatto togliendosi qualche sassolino dalla scarpa in un’intervista al Corriere della Sera, quotidiano a cui ha parlato del suo prossimo matrimonio con Gianluigi Buffon ma, soprattutto, di come è avvenuto il suo addio alla Rai.
La giornalista e conduttrice, infatti, non ha nascosto la delusione per la chiusura anticipata di “Che c’è di nuovo“, il suo programma del secondo canale del servizio pubblico. “È stato scioccante – ha raccontato la D’Amico -. Ero intenzionata a vivermi un anno di stacco per dedicarmi alla mia famigliola e invece sono stata cercata e con una certe insistenza dalla Rai, in particolare da Mario Orfeo“.
Cosa succede in Rai quando finisce un governo
“Tutti dicono di non andare mai in Rai quando un governo è traballante – ha aggiunto la compagna di Gianluigi Buffon – ma mai avrei pensato di ritrovarmi ad essere Paperino specie dopo tutte le rassicurazioni avute. Mi era stato detto che sarei andata in una sera affollata come il giovedì e per questo avrei avuto tutto il tempo per far crescere il programma. Un mese dopo, Orfeo litiga con l’ad e cambia ruolo, e poi cade il governo“.
“Lì, in Rai, non è che Meloni alza il telefono e dice metti questo o quello – spiega la D’Amico – ma parte una sorta di stallo militare e succede a prescindere dagli schieramenti in carica. Improvvisamente, eravamo vissuti come intrusi, senza il minimo pudore o rispetto per me come professionista“.
Il licenziamento dal servizio pubblico
“Dopo la prima puntata – racconta la conduttrice – avevo ricevuto i complimenti dall’editore per le inchieste. Alla terza ci dicono “abbiamo ricevuto pressioni, dobbiamo chiudere”. Attenzione, se avessi fatto il 9% di share non lo avrebbero chiuso mai, lo so. Serviva tempo: settimana dopo settimana i numeri erano saliti, anche a costo di snaturare il programma per fare più ascolti. Cosa che ho fatto per non lasciare a casa a stagione iniziata il mio gruppo di lavoro“.
“Le promesse andavano mantenute – conclude la compagna di Buffon – specie perché erano stati loro a cercare me. Invece c’è stata solo sciatteria e bisogno di liberare spazi. Non ho mai pensato di impostare la mia carriera su un apprezzamento di matrice politica. Sono veramente scioccata per come sono stata trattata: mi sono sentita in trappola“.